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Matteo Lusiani's avatar

Una puntata di Futuri preferibili con "branding" nel sottotitolo non potevo proprio perdermela! E sentire parlare di significato mi trova perfettamente d'accordo (non a caso il mio motto è "Make it meaningful. Make it a brand.").

Forse però stiamo vedendo un dualismo dove non c'è: un brand ha bisogno sia di un significato che di un fossato, le due cose non si escludono. Del resto Firenze è ricordata soprattutto per la sua arte, è vero, ma aveva anche delle mura e un esercito che, ad esempio, l'hanno difesa dall'assedio di Carlo V.

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Paolo Gervasi's avatar

Grazie Matteo! È vero che fino a oggi le due cose non si sono escluse, anzi, erano una funzione dell’altra… l’impressione però è che l’ondata che sta arrivando possa essere più potente dell’esercito di Carlo V 😅

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Matteo Lusiani's avatar

Il mio professore di storia moderna all'università raccontava che quando Carlo V firmava i documenti gli servivano svariate righe per elencare tutti i suoi titoli, tanto era esteso il suo impero, ma forse hai ragione, l'ondata che sta arrivando avrà un impero anche più grande... Comunque non sono troppo preoccupato per il branding, che è nel governo delle azioni molto più che nelle azioni stesse. Puoi imitare lo stile Ghibli, ma non "Il ragazzo e l'airone" (o il posizionamento di Nike, per dire). Sarò ingenuo, ma resto ottimista. :-)

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Franco Roncoroni's avatar

Un bell’articolo, che da Designer mi ha fatto riflettere.

Se l’AI generativa rimuove la superficie, il valore risiederà sempre di più nell’autenticità, non nella differenza apparente. Il vero obiettivo non sarà più quello di cercare di sembrare unici, ma di essere profondamente noi stessi. La strategia non è più un fossato, ma un campo magnetico dove il valore ora si attrae, non si trattiene.

Bravi!

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Alfredo Montresor's avatar

Bellissima lettura, completa e intrigante.

Aiuta ad alzare lo sguardo oltre l'orizzonte della competizione del mercato dove tutti si stanno azzuffando, verso una nuova Firenze a cui aspirare.

Grazie.

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Paolo Gervasi's avatar

Grazie Alfredo!

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Simone Cicero's avatar

Secondo me avete centrato il punto quando avete detto "L’AI generativa cancella il tempo"

molti dei presupposti della protezione della proprietà intellettuale si basano su questo presupposto, che per creare qualcosa di nuovo è necessario tempo-lavoro e quindi è necessario fornire protezione a chi lo investe. Se il presupposto sparisce sparisce il senso della protezione della proprietà intellettuale.

Ovviamente il camabiamento è così profondo che riscrive le basi dell'economia della conoscenza (e presto forse andrà anche oltre). Certo è un peccato che le regole del gioco economico si stiano riscrivendo in un mondo in scompiglio ma, forse, le due cose nno potevano che avvenire all'unisono.

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Piero Paravidino's avatar

Poi però magari arriva un Trump e Firenze la invade lo stesso ;)

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