Abbiamo sempre convissuto con un vuoto: un vuoto naturale e funzionale, perché ci ha spinti a colmarlo attraverso la scoperta, la conoscenza e le relazioni.
Quando però questo vuoto è stato riempito dal consumo, in realtà non è stato colmato, ma semplicemente nascosto. È diventato un vuoto perenne, che non poteva più manifestarsi nel suo impulso originario verso la scoperta, la conoscenza e il legame con gli altri.
Nascondere questo vuoto alla nostra consapevolezza ci ha resi schiavi, sofferenti, e incapaci di reagire. Eppure è proprio lì, nel nostro senso di vuoto percepito, che risiede la forza per risvegliarci. Saperlo è il primo passo. Assecondare la spinta contenuta nel nostro vuoto ri-scoperto è il secondo. E il terzo passo? Dipende da ognuno di noi
Abbiamo sempre convissuto con un vuoto: un vuoto naturale e funzionale, perché ci ha spinti a colmarlo attraverso la scoperta, la conoscenza e le relazioni.
Quando però questo vuoto è stato riempito dal consumo, in realtà non è stato colmato, ma semplicemente nascosto. È diventato un vuoto perenne, che non poteva più manifestarsi nel suo impulso originario verso la scoperta, la conoscenza e il legame con gli altri.
Nascondere questo vuoto alla nostra consapevolezza ci ha resi schiavi, sofferenti, e incapaci di reagire. Eppure è proprio lì, nel nostro senso di vuoto percepito, che risiede la forza per risvegliarci. Saperlo è il primo passo. Assecondare la spinta contenuta nel nostro vuoto ri-scoperto è il secondo. E il terzo passo? Dipende da ognuno di noi