Sintetizzo alcune riflessioni: l'unico senso che se mancante è incompatibile con la vita è il tatto. Siamo vivi se esperiamo il tatto in tutte le sue forme. Soprattutto il contatto umano. Il digitale offusca l'effetto del contatto oculare e annulla quello reale, tra corpi. A questo si aggiunge il nostro bisogno ancestrale di guadagnarci una zona di confort che oggi ci è regalata o, dovrei meglio dire, pagata a caro prezzo, con interessi che pescano dalla nostra vita in qualità e quantità. Cosa fare? Tante cose e tra le tante ve ne condivido una: rendere consapevoli tutte le generazioni di questi effetti secondari del digitale per iniziare - si iniziare - ad abitarlo consapevolmente. Come abbiamo iniziato ad abitare consapevolmente questo mondo quando ci hanno educato sugli effetti secondari dell'industrializzazione e gli effetti sul movimento e sugli alimenti e abbiamo imparato e sentito nuovamente la necessità di muoverci, seppur in modo diverso e in luoghi diversi come le palestre - almeno inizialmente - e di abitare il mondo industrializzato imparando a scegliere consapevolmente - o quasi - in ambito alimentare non accettando o comprando le prime cose offerte e regala te (o rubate al nostro io futuro) dal mercato. Contorto? Complesso? Forse, eppur molto vero. Educare e rendere consapevoli è l'unica possibilità per abitare con naturalezza un mondo innaturale.
Grazie Giovanni, bellissima riflessione. D’istinto mi verrebbe da dire che ci abbiamo messo cent’anni a capire l’impatto sul clima dei nostri consumi energetici (e non è nemmeno chiaro a tutti ancora…), altre svariate decine di anni a capire che se non avessimo ricominciato a muoverci ci saremmo trasformati in couch potatoes, con effetti devastanti sulla nostra salute. Se iniziamo subito a interrogarci sugli effetti della tecnologia sul nostro essere umani magari possiamo sperare di metterci qualche anno in meno a capirli. Ciao!
Grazie Giovanni! Mi sembra molto pertinente il parallelo con altre forme di “ri-educazione” che abbiamo messo in pratica in altri ambiti, è una strada.
Ciao Matteo e Paolo, grazie per il vostro feedback che mi ha onorato e stimolato un altro piccolo pezzo di riflessione.
Vado: In questi anni ho maturato l'idea che “l’aggiornamento di sistema” sviluppato da una educazione cognitiva-emozionale, come quella di cui parliamo, risulta abbastanza rapido e facile da installare. Parlo con una similitudine di un aggiornamento software per maggiore facilità di esposizione e comprensione. Questa almeno è l'esperienza che ho maturato in questi anni sul campo. Certo, l'aggiornamento, una volta installato, per funzionare richiede una serie di test e messa a terra sul capo e un po' di esperienza (e tempo) ma, anzi "e", sono fiducioso che è una strada percorribile e che richiede molto meno tempo di quelle che abbiamo percorso fin’ora. Gli aggiornamenti di sistema richiamati da Matteo nel suo commento hanno richiesto più tempo come l'evoluzione di cui facevano parte. Forse questa rapida evoluzione potrebbe giocare a nostro favore se trovassimo un altrettanto rapido aggiornamento di sistema in modo da riequilibrare il tutto, sempre, un po' in ritardo. Ne approfitto per inoltrarvi un link ad un evento che terrò a Milano la settimana prossima: sarebbe un onore e un privilegio avervi tra gli ospiti interattivi :-D
Sintetizzo alcune riflessioni: l'unico senso che se mancante è incompatibile con la vita è il tatto. Siamo vivi se esperiamo il tatto in tutte le sue forme. Soprattutto il contatto umano. Il digitale offusca l'effetto del contatto oculare e annulla quello reale, tra corpi. A questo si aggiunge il nostro bisogno ancestrale di guadagnarci una zona di confort che oggi ci è regalata o, dovrei meglio dire, pagata a caro prezzo, con interessi che pescano dalla nostra vita in qualità e quantità. Cosa fare? Tante cose e tra le tante ve ne condivido una: rendere consapevoli tutte le generazioni di questi effetti secondari del digitale per iniziare - si iniziare - ad abitarlo consapevolmente. Come abbiamo iniziato ad abitare consapevolmente questo mondo quando ci hanno educato sugli effetti secondari dell'industrializzazione e gli effetti sul movimento e sugli alimenti e abbiamo imparato e sentito nuovamente la necessità di muoverci, seppur in modo diverso e in luoghi diversi come le palestre - almeno inizialmente - e di abitare il mondo industrializzato imparando a scegliere consapevolmente - o quasi - in ambito alimentare non accettando o comprando le prime cose offerte e regala te (o rubate al nostro io futuro) dal mercato. Contorto? Complesso? Forse, eppur molto vero. Educare e rendere consapevoli è l'unica possibilità per abitare con naturalezza un mondo innaturale.
Grazie Giovanni, bellissima riflessione. D’istinto mi verrebbe da dire che ci abbiamo messo cent’anni a capire l’impatto sul clima dei nostri consumi energetici (e non è nemmeno chiaro a tutti ancora…), altre svariate decine di anni a capire che se non avessimo ricominciato a muoverci ci saremmo trasformati in couch potatoes, con effetti devastanti sulla nostra salute. Se iniziamo subito a interrogarci sugli effetti della tecnologia sul nostro essere umani magari possiamo sperare di metterci qualche anno in meno a capirli. Ciao!
Grazie Giovanni! Mi sembra molto pertinente il parallelo con altre forme di “ri-educazione” che abbiamo messo in pratica in altri ambiti, è una strada.
Ciao Matteo e Paolo, grazie per il vostro feedback che mi ha onorato e stimolato un altro piccolo pezzo di riflessione.
Vado: In questi anni ho maturato l'idea che “l’aggiornamento di sistema” sviluppato da una educazione cognitiva-emozionale, come quella di cui parliamo, risulta abbastanza rapido e facile da installare. Parlo con una similitudine di un aggiornamento software per maggiore facilità di esposizione e comprensione. Questa almeno è l'esperienza che ho maturato in questi anni sul campo. Certo, l'aggiornamento, una volta installato, per funzionare richiede una serie di test e messa a terra sul capo e un po' di esperienza (e tempo) ma, anzi "e", sono fiducioso che è una strada percorribile e che richiede molto meno tempo di quelle che abbiamo percorso fin’ora. Gli aggiornamenti di sistema richiamati da Matteo nel suo commento hanno richiesto più tempo come l'evoluzione di cui facevano parte. Forse questa rapida evoluzione potrebbe giocare a nostro favore se trovassimo un altrettanto rapido aggiornamento di sistema in modo da riequilibrare il tutto, sempre, un po' in ritardo. Ne approfitto per inoltrarvi un link ad un evento che terrò a Milano la settimana prossima: sarebbe un onore e un privilegio avervi tra gli ospiti interattivi :-D
https://www.eventbrite.com/e/biglietti-empactia-conoscere-allenare-ed-usare-lempatia-con-un-impatto-concreto-1034638279947?aff=oddtdtcreator