Per millenni abbiamo fondato la società, l’economia, la cultura sull’osservazione del passato. Abbiamo cercato le soluzioni ai problemi guardando ciò che avevamo alle spalle.
Oggi, invece, crediamo che ci sia più bisogno di futuro che di passato.
Troppo concentrati su quello che siamo (o peggio, che eravamo), non pensiamo a quello che vorremmo essere.
Sì, è vero, parliamo un sacco di futuro: ma lo facciamo per dipingere scenari catastrofici da scongiurare.
È più raro che qualcuno parli di futuri preferibili, gli scenari che davvero vorremmo vedere realizzati: per noi, per le persone intorno a noi, per il pianeta.
In questa newsletter raccontiamo i nostri Futuri Preferibili in tre mosse: partiamo da qualcosa che accade nel presente, prendiamo la rincorsa nel passato e facciamo un salto nel futuro.
Non per prevederlo, ma per provare a indirizzarlo.