In questa newsletter raccontiamo i nostri Futuri Preferibili in tre mosse: partiamo da qualcosa che accade nel presente, prendiamo la rincorsa nel passato e facciamo un salto nel futuro. Non per prevederlo, ma per provare a indirizzarlo.
Noi siamo qui
Era già tutto pronto. Avevamo scelto l’argomento, messo insieme i materiali. Dovevamo solo finire di scrivere il numero di oggi. Poi però siamo andati al cinema con i nostri figli a vedere Oceania 2.
Il nuovo film di animazione della Disney risuona molto con i temi di cui parliamo in Futuri Preferibili. Così abbiamo pensato di ricavarne qualche riflessione utile, e magari anche qualche consiglio pratico.
Il primo Oceania è attualmente il film con più streaming su Disney+: un primato al quale hanno contribuito decisamente anche i nostri figli. La piccola protagonista Vaiana, figlia del capo villaggio di un’isola polinesiana, è stata scelta dall’Oceano per riportare la vita nell’arcipelago, che sta perdendo la sua fertilità. Dovrà restituire all’isola madre Te Fiti il suo cuore, una pietra verde che ha il potere di creare la vita, e le era stata rubata dal semidio Maui.
Per riuscirci, Vaiana deve riscoprire un passato che il suo popolo ha dimenticato: l’epoca in cui gli abitanti dell’isola erano intraprendenti navigatori. Avevamo lasciato Vaiana così, vittoriosa nella sua impresa e prossima a diventare capo dell’isola al posto del padre.
Ora attenzione: il testo contiene alcuni spoiler sulla trama di Oceania 2. Ma probabilmente la trama non è il vero motivo per cui il film merita di essere visto. In ogni caso, siete avvisati!
Flashback
Vaiana è cresciuta, la ragazza ribelle che abbiamo conosciuto nel primo film si è trasformata in una giovane donna consapevole del proprio ruolo nel mondo. Non sarà lei a succedere al padre come guida del villaggio; invece, dal padre riceverà il titolo di Tautai, cioè esploratrice, un compito che viene descritto come “ancora più importante del capo”.
Questo ruolo, scomparso mille anni prima insieme alla tradizione della navigazione, le viene affidato durante una cerimonia solenne, in cui Vaiana riceve una visione del futuro da Tautai Vasa, l’ultimo a ricoprire lo stesso incarico secoli prima.
La visione rivela una missione cruciale: Vaiana deve ritrovare l’isola perduta di Motufetū e riunire i popoli sparsi delle isole del Pacifico per salvare la propria gente.
Questa visione non è solo un punto di partenza narrativo, ma un elemento che rivela il modo in cui il film intreccia passato, presente e futuro in un’unica trama indissolubile. In Oceania il tempo non è percepito come una sequenza lineare, ma come un flusso continuo in cui le dimensioni temporali si influenzano reciprocamente. La visione del futuro non appartiene solo al domani, ma è un richiamo nel presente, un’energia che guida Vaiana nelle sue scelte. Allo stesso modo, il passato non è un luogo distante o inerte, ma una fonte viva di forza e saggezza.
L’intreccio del tempo si concretizza nei momenti di maggiore vulnerabilità di Vaiana. Quando il presente sembra insostenibile, il passato interviene per offrire sostegno e prospettiva. Gli antenati, come Tautai Vasa e la figura della nonna – già fondamentale nel primo film – emergono per ricordarle chi è, cosa può fare e perché la sua missione è necessaria. Questi legami con il passato non sono solo ricordi, ma presenze che agiscono per plasmare il presente e il futuro.
Vaiana è una vera viaggiatrice del tempo. Si lascia ispirare da una visione del futuro che orienta le sue azioni, mentre si àncora alla forza del passato per trovare il coraggio di affrontare le sfide.
In questo processo, ogni dimensione temporale trova uno scopo: il futuro come meta da costruire, il presente come luogo d’azione e il passato come custode di risposte e certezze.
L’abilità di muoversi tra le dimensioni non è solo un tratto distintivo del personaggio di Vaiana, ma un richiamo a una concezione del tempo che connette ogni cosa.
Fast forward
Usciamo dal cinema con un paio di riflessioni che potrebbero delineare un Futuro Preferibile sia per le nostre organizzazioni, sia per la nostra vita.
La prima idea: ogni organizzazione dovrebbe avere un Tautai, una figura dedicata all’esplorazione di nuovi orizzonti, una sorta di Chief Exploration Officer.
Spesso abbiamo attribuito questa responsabilità al CEO, immaginandolo come colui o colei che traccia la rotta e illumina il futuro con la sua visione. Tuttavia, il compito di esplorare è impegnativo e richiede spesso di allontanarsi dalla quotidianità dell’organizzazione per lunghi periodi – cosa che un leader operativo non può permettersi.
Ecco perché un buon CEO, proprio come il padre di Vaiana, dovrebbe affidare questa missione a una persona specificamente scelta per le sue capacità. Come il padre di Vaiana, il CEO dovrebbe sapere che l’esploratore è il ruolo più importante dell’azienda, anche più importante del capo: è cruciale non solo per garantire la prosperità dell’organizzazione, ma, come dimostra Oceania 2, per proteggerla dalle sfide più radicali e assicurarne la sopravvivenza.
La seconda idea riguarda ciascuno di noi: come Vaiana, noi esseri umani siamo gli unici esseri viventi capaci di viaggiare nel tempo. Abbiamo la capacità di scegliere il nostro futuro, agire nel presente e servirci del passato per fare in modo che tutto cospiri alla realizzazione di ciò che desideriamo.
La stessa capacità che risuona nelle parole meravigliose pronunciate da Stephen Hawking nel suo intervento al World Economic Forum del 2015:
“Siamo qui insieme e dobbiamo vivere insieme con tolleranza e rispetto. Dobbiamo diventare cittadini globali. I nostri unici limiti sono il modo in cui vediamo noi stessi. I nostri unici confini, il modo in cui vediamo gli altri. Combattiamo perché ogni donna e ogni uomo abbia l’opportunità di vivere una vita sana, sicura, piena di possibilità e di amore. Siamo tutti viaggiatori del tempo, viaggiando insieme verso il futuro. Ma lavoriamo insieme per fare di quel futuro un luogo che vogliamo visitare. Siate coraggiosi, determinati, superate gli ostacoli. È possibile farlo.”
Ciao,
ieri sono andato anche io al cinema a vedere Oceania 2 e ho fatto alcune riflessioni che mi sento di condividere e integrare alle vostre.
1. le persone che Vaiana porta con se lungo il viaggio: anziano che contiene la saggezza portata a concretezza per curare le piante in pieno mare, la neurodivergente accellerata ed entusiasta della vita - la startuppara super intelligente - che porta innovazione e approccio super pro alla vita con l'amore per la sperimentazione e gli errori, il forzuto semplice e amante della storia, dei linguaggi e della comunicazione tra i popoli. Stupendo esempio di inclusione e valorizzazione delle diversità.
2. Maui il motivatore mediante entusiasmo e fatti. "Di fatto" ha motivato vaiana raccontandole "solo" i fatti del passato e riportando alla mente ciò che è e che ha fatto. Ce lo dientichiamo ma spesso il primo passo per motivare qualcuno e fermarsi a riconoscere ciò che di buono a fatto evitando di cadere nella trappola del "hai fatto solo il tuo dovere"
3. il CEO e il CEO e direi pure il CEO. Il CEO che gestisce l'azienda con la prima E inclusa dentro la E che è l'equilibrio economico finanziario. E poi il secondo CEO, quello identificato da voi, che oltre ad esplorare si cura dell'Equilibrio (la seconda E nascosta dentro la pirma) che nasce prima con l'ambiente (oceania 1) e poi con le connessioni e le persone (oceania 2). Solo chi la possibilità di esplorare, di vivere tante realtà, ha la facoltà di condividere le connessioni con il mondo e con le persone e di conseguenza ricercare continuamente l'equilibrio di primo livello ovvero con il mondo e le persone.
4. Non esiste una sola via, bisogna perdersi. Qui un rinforzo al concetto richiamato già dal personaggio startupparo. COntinuare ad avere chiaro l'obiettivo ma essere disposti a sperimentare, perdersi...di fatto errare ovvero sbagliare o richiare di sbagliare per la fare cosa giusta. Come tanti prima di noi che ci hanno donato le più grandi scoperte...sbagliando. Giusto o sbagliato? Sbagliato! Pensare in modo bipolare. Giusto sperimentare e osservare i risultati per adattarsi e raggiungere l'obiettivo, errando.
Fine.
GRazie per avermi letto fino a qui :-D